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La lingua e la letteratura italiana
La lingua e la letteratura italiana


Tra il IX e il X secolo sorsero le lingue romanze: Portoghese, Catalano, Castigliano, Provenzale, Sardo, Francese, Italiano, Ladino, Dalmatico, Rumeno. Vengono chiamate anche lingue neolatine, perchè sono derivate dal latino stesso che si è andato trasformando nei secoli in modo differente da luogo a luogo. Dobbiamo ricordare due fatti importanti
1) le lingue che nacquero in quel periodo, tra cui anche l'italiano, non erano
le stesse di oggi, ma lingue estremamente varie il cui sviluppo dipese dalla
situazione culturale.
2) in quei secoli è ancora più tardi, la lingua scritta rimaneva sempre il latino.

In Francia il primo documento scritto nella lingua parlata del popolo, cioè in "volgare" risale all'anno 842. Per trovare in Italia un documento simile dobbiamo aspettare fino al 960. Le prime opere di poesia lirica, religiosa e d'amore furoo scritte tuttavia in siciliano, umbro, toscano, milanese, veronese. L'Italia non possedeva un'unica lingua.

Nel Trecento, periodo molto importante per la storia della lingua italiana, visero tre grandi scrittori toscani: Dante, Petrarca, Boccaccio.

Dante Alighieri (1265-1321), considerato il padre della lingua italiana, con la sua "divina commedia" difese l'uso del volgare, che riteneva più facilmente comprensibile del latino, in particolare da parte di quegli italiani che, non conoscendo il latino, non potevano accostarsi alle opere di cultura.

Francesco Petrarca (1304-1374) il grande poeta d'amore, scrisse e dedicò ad una donna di nome Laura, di cui era innamorato senza speranza, la sua opera più nota, il "Canzoniere", che venne pubblicato qualche anno dopo la "Divina Commedia".

Giovanni Boccaccio (1313 - 1375) è autore di "Il Decamerone", primo vero esempio di prosa narrativa.

Questi capolavori, scritti in fiorentino, rappresentarono soprattutto modelli di lingua e di stile, ed il fiorentino stesso, grazie alla sua dolcezza, alla sua
eleganza ed alla sua minore lontananza dal latino rispetto agli altri dialetti, divenne col tempo la lingua di tutti gli italiani.

Delperiodo del Rinascimento possiamo ricordare i poeti epici Ludovico Ariosto
e Torquato Tasso. Il primo è l'autore de "L'Orlando Furioso", il secondo de "La Gerusalemme liberaata". Uno dei più apprezzati grandi poeti del passato (prima metà dell'Ottocento) è Giacomo Leopardi. All'Ottocento appartiene anche un altro grande scrittore, Alessandro Manzoni, l'autore de "I promessi sposi".

Nella letteratura italiana del Noveccento si possono differenziare due correnti principali: quella del romanzo a sfondo storico-sociale (Verga, Bacchelli, Silone) con componenti neorealistiche affini a quelle del cinema (Pavese, Moravia, Pratolini, Cassola), e quella del romanzo psicologico con venature kafkiane (Buzzati) o psicanalitiche (Svevo, Moravia, Bassani).

Per quanto riguarda la poesia del Novecento i nomi più noti sono quelli di Ungaretti, Quasimodo e Montale.

L'italiano non è làunica lingua parlata in Italia. esistono zone in cui si parla il tedesco, il francese, il greco, l'albanese.

In Italia, più che nel resto d'Europa, esistono numerosissimi dialetti, che secondo l'opinione comune costituiscono delle specie di lingue piuttosto primitive. I dialetti hanno invece un'origine latina, una loro grammatica ed un ricco vocabolario. L'italiano resta comunque la lingua nazionale ufficiale usata nelle scuole, negli uffici pubblici, in televisione, anche se in alcune zone l'uso del dialetto nelle famiglie e nella vita quotidiana è particolarmente diffuso. Il 90% degli italiani è bilingue, nel senso che sa parlare sia in italiano che nel proprio dialetto.
Capita spesso che nella stessa provincia, in due cittadine vicine, si parlino due dialetti così diversi, che gli abitanti di quei paesi faticano a capirsi tra loro. I dialetti meridionali e quelli delle isole, il sardo e il siciliano, sono molto difficili da comprendere da chi non sia nativo di quelle zone.

la letteratura italiana - literaatura w³oska;
il secolo - wiek;
nascere - rodziæ siê;
la lingua romanza - jêzyk romañski;
il portoghese - jêzyk portugalski;
il catalano - jêzyk kataloñski;
il castigliano - jêzyk kastylijski;
il provenzale - jêzyk prowansalski;
il sardo - jêzyk sardyñski;
il francese - jêzyk francuski;
l'italiano - jêzyk w³oski;
il ladino - jêzyk retoromañski;
il dalmatico - jêzykl dalmatyñski;
il rumeno - jêzyk rumuñski;
le lingue neolatine - jêzyki romañskie, nowo³aciñskie;
il latino - jêzyk ³aciñski;
la lingua scritta - jêzyk pisany;
la lingua parlata - jêzyk mówiony;
il popolo - lud;
il volgare - jêzyk potoczny;
il documento - dokument, tekst;
l'opera - dzie³o;
la poesia lirica - poezja liryczna;
religioso - religijny;
d'amore - mi³osny;
siciliano - sycylijski;
umbro - umbryjski;
toscano - toskañski;
milanese - mediolañski;
veronese - weroñski;
comune - wspólny;
la storia della l. italiana - historia jêzyka w³oskiego;
il padre della lingua italiana - ojciec jêzyka w³oskiego;
"La Divina Commedia" - "Boska Komedia";
comprensibile - zrozumia³y;
innamorato - zakochany;
senza speranza - bez nadziei;
pubblicare - puublikowaæ;
narrativo - narracyjny;
il capolavoro - arcydzie³o;
lo stile - styl;
la dolcezza - tu: melodyjno¶æ, harmonijno¶æ;
l'eleganza - elegancja;
il Rinascimento - Renesans;
il poeta epico - poeta epicki;
apprezzato - doceniany;
lo scittore - pisarz;
l'epoca - epoka;
le correnti (letterarie) - nurty (literackie);
il romanzo - powie¶æ;
neorealistico - neorealistyczny;
il romanzo psicologico - powie¶c psychologiczna;
psicanalitico - psychoanalityczny;
la poesia del Novecento - poezja (XX wieku);
noto - znany;
il tedesco - niemiecki;
il francese - francuski;
il greco - grecki;
l'albanese - albañski;
il dialetto - dialekt;
primitivo - prymitywny;
l'origine latina - pochodzenie ³aciñskie;
la lingua ufficiale - jêzyk oficjalny;
bilingue - dwujêzyczne;
la provincia - prowincja

Italiano. Repetyorium
tematyczno - leksykalne
A. Jenerowicz, C. Giorgi
wyd. WAGROS, Poznañ 2007




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